Giornata priva di risultati quella oggi a Napoli per la scherma regionale; le speranze erano in gran parte rivolte a Margherita Granbassi, la triestina Campionessa del Mondo in carica e medaglia di bronzo agli Europei appena conclusi in Belgio.
Giornata no evidentemente fin dall’esordio di gara, visto l’esito del girone eliminatorio che relega la Granbassi poco sotto metà classifica, al 19° posto, ma che non costituisce teoricamente alcun problema per una atleta del suo calibro.
Nei sedicesimi del tabellone ad eliminazione diretta incontra Arianna Errigo, carabiniera come lei e Campionessa del Mondo Under 20, avversaria non facile da affrontare, velocissima in attacco e pronta a chiudere ogni possibilità di contrattacco. Dopo un avvio molto lento dell’assalto, con fasi di studio reciproco, la Granbassi riesce a prendere un vantaggio che poi conserva facilmente fino alla vittoria.
Il tabellone le pone davanti negli ottavi la jesina Elisa Di Francisca, compagna di squadra nella nazionale azzurra fino a qualche mese fa; la Di Francisca, che vanta un titolo europeo a squadre e piazzamenti sempre ai piedi del podio ai Mondiali, dopo la rassegna iridata 2006 di Torino ha avuto una stagione discontinua in Coppa del Mondo perdendo il posto di titolare nella squadra azzurra a favore di Ilaria Salvatori, la fiorettista frascatana che abbiamo visto in finale a Lignano nella prima prova di qualificazione persa proprio con la Granbassi.
Se il pronostico dava favorita Margherita Granbassi, sempre vittoriosa sulla Di Francisca – anche in semifinale nella tappa di Lignano ricordata – d’altra parte era naturale la ricerca di un risultato riabilitante agli occhi del CT udinese Andrea Magro per la marchigiana.
Subito avanti di due punti, la Di Francisca conquista il controllo dell’assalto, evitando di cedere agli inviti della triestina; l’assalto procede con una lentezza estenuante. Margherita pareggia nella seconda frazione e si porta in vantaggio di un punto; il suonp del timer ferma il punteggio sul 4-4; si va al minuto supplementare, con la priorità sorteggiata a favore dell’allieva del maestro Stefano Cerioni, oro olimpico a Seoul e ora CT del fioretto maschile, che è brava a difendere il vantaggio nominale (in caso di parità al termine del tempo supplementare, avrebbe comunque conseguito la vittoria): Margherita attacca, in modo un po’ affannoso col cronometro che scandisce 6 secondi dal termine, ma la Di Francisca non si lascia toccare; e la sua risposta non perdona.
Finisce così la gara di Margherita che si limita a seguire l’andamento dagli spalti, neppure troppo contrariata se si considera che neppure i miti azzurri Trillini e Vezzali ce la fanno a entrare in semifinale, dove si assiste allo scontro incrociato tra le due scuole, quella jesina e quella frascatana, proprio con Di Francisca e Salvatori da una parte, e Pigliapoco contro Simocelli dall’altra.
Poca fortuna anche per il giovane Enrico Navarria, alla sua prima esperienza negli assoluti; la tensione e un pizzico di sfortuna lo tengono lontano dal tabellone che conta.
Non è mancato neppure il gossip, tanto caro al folto pubblico partenopeo giunto al Palabarbuto: la passerella, piuttosto che la pedana, è stata tutta per Aldo Montano, vincitore del titolo italiano e quasi totalmente recuperato dagli infortuni patiti tanto da potersi permettere la compagnia della sua ultima fiamma, la soubrette televisiva Antonella Mosetti, che con la sua presenza ha aggiunto una nota di colore a una giornata tutto sommato avara di spettacolo.


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