Prima giornata di lavoro piena per Andrea Magro al ritiro collegiale premondiale di Lignano che, da ieri 8 agosto, riunisce nella palestra, allestita permanentemente dalla FIS fino al 2008 nei locali della GeTur, trenta atleti in rapresentanza di oltre metà della Scherma italiana di altissimo livello.
Undici fiorettiste e diciannove tra sciabolatori e sciabolatrici: su tutti gli allori olimpici di Valentina Vezzali e Giovanna Trillini alle quali per la prima volta si unisce Aldo Montano.
La compresenza tra il fioretto femminile e la sciabola in un ritiro collegiale è sicuramente una novità, soprattutto se consideriamo la stretta vicinanza con l’appuntamento schermistico mondiale clou del 2006 che si terrà a Torino fra cinquanta giorni; perciò nella sala si respira un clima elettrizzante che e di novità che sicuramente avrà più ritorni positivi sulla preparazione degli atleti piuttosto che le incertezze da qualcuno manifestate.
“C’è un clima di grande novità – commenta il Maestro Nicola Zanotti – ma come si è sempre visto un po’ in tutte le discipline sportive, superato il primo periodo di disorientamento, le novità portano sempre grandi salti in avanti”.
Certamente Andrea Magro, oltre ad avere una intesa carismatica con le ragazze del fioretto, ha anche le idee molto chiare per quanto riguarda la riorganizzazione della sciabola dopo la dipartita rocambolesca di Bauer per le terre del Sol Levante: prova ne è la partecipazione al ritiro in terra friulana, insieme ai compagni della sciabola che hanno guadagnato l’argento ad Atene 2005, del Boy della scherma italiana: “Sono molto soddisfatto del clima che si è creato in queste due prime giornate di lavoro, cosa che mi lascia molto ben sperare per gli esiti del progetto che ho presentato alla Federazione. Non si può pensare di avvicinarsi ad un evento sportivo così importante – puntualizza Andrea Magro – senza un Progetto che definisca i ruoli e i programmi; come per tutte le discipline sportive che, oltre alla normale attività internazionale, vivono di rari momenti particolari quali possono essere le Olimpiadi e i Mondiali che sono anche occasioni mediatiche e promozionali con grandi ricadute sul movimento di base, il ruolo del Commissario Tecnico non può prescindere da una programmazione a media e a lunga scadenza che consenta di arrivare alle soglie dell’evento al meglio della preparazione per quanto riguarda gli atleti, ma anche in modo ottimale per quanto riguarda l’utilizzo di tutte le risorse umane e tecniche che fanno parte dello staff”.

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